lunedì 6 maggio 2013
"I colpi di quei manganelli non fanno morire le idee"
Il 6 Maggio 2013 viene sgomberata, per l’ennesima volta, la Ex-Cuem LibreriaAutogestita. Il 6 Maggio 2013 la polizia in tenuta antisommossa entra nell’Università Statale di Milano e quattro studenti finiscono all’ospedale. Il 6 Maggio 2013 muore un po’ quella libertà di parola ed espressione che si pensava potesse esistere in questo ambiente di cultura. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto serve spiegare che, per anni, la libreria Cuem ha venduto agli studenti materiale didattico ma nel 2011 fallisce e lo spazio resta inutilizzato per un anno. Nell’ Aprile del 2013 un gruppo di studenti decide di occupare la libreria per crearne un luogo in cui dare informazioni agli studenti e adibisce il locale anche ad aula studio con zona pranzo. Inizia il lungo balletto di sgomberi e occupazioni che vede, tra l’altro, l’elezione dell’attuale rettore Gianluca Vago e il colloquio con questo per poter parlare del progetto Ex-Cuem Libreria Autogestita. Il CDA, però, non ritiene necessario dare supporto al progetto e lo spazio viene sgomberato e chiuso. Ma qual è l’obiettivo di questo progetto? “Incoraggiare e diffondere pratiche di democrazia diretta e partecipazione reale” grazie anche alle decisioni prese quotidianamente e in assemblee aperte.
Durante il weekend lo spazio viene sgomberato, spariscono libri, computer e tutto il materiale all’interno del locale. Come risposta gli studenti occupano un’altra aula ("Non un'aula a caso, ma una stanza privatizzata e normalmente data in gestione a interni o chi per esso per farci la casa base delle loro speculazioni in università durante salone del mobile o career day. Quel posto è vuoto per la maggior parte del tempo, ci abbiamo trovato degli scaffali vuoti...non come quelli dell'excuem, però erano perfetti per essere riempiti di vita e progetti slegati dal profitto.") dell’Università per poter discutere in assemblea e, verso le diciassette, un gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa entra nel cortile della Statale e colpisce gli studenti che si erano riuniti in modo pacifico. Risultato? Quattro studenti e due poliziotti feriti.
L’Università non dovrebbe essere un luogo di cultura, di libertà di parola e di espressione? La cultura stessa non dovrebbe essere veicolo di democrazia? Tra i tanti disservizi e i tanti problemi che questa Università milanese offre si poteva ancora pensare che fosse almeno un luogo in grado di formare le generazioni al rispetto del nuovo e del diverso, un luogo di condivisione di idee diverse, un luogo libero. Dopo questi fatti si è dimostrato, invece, che tutto questo non è così immediato. Concludo citando una frase scritta in onore di un’altra violenza, sicuramente più cruenta di questa, avvenuta nel luglio del 2001: “Ma i colpi di quei manganelli non fanno morire le idee” (Casa del Vento).
Ore 14 assemblea.
http://video.repubblica.it/edizione/milano/milano-polizia-chiude-ingressi-alla-statale-feriti-portati-via-in-ambulanza/127548/126049
A.B.
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