Oggi è il 25 Aprile e dappertutto si parla di libertà e Resistenza. Ci sono aforismi, video e citazioni su qualsiasi social network. Calamandrei, Pasolini, Pertini e ancora Calvino, Fenoglio e Colzani vengono menzionati in tutti i blog che ho letto fin ora. Ed è giusto così, perché questo anniversario non rappresenta solo la nostra sudata e agognata libertà dal regime ma anche l’inizio di tutto quello che abbiamo conquistato con ideali e sacrifici. Il 25 Aprile segna l’apice del risveglio della coscienza italiana. E non è uno scherzo, è storia, la nostra storia.
Ma, mentre le piazze vengono invase da manifestazioni che ricordano quello che accadde sessantasette anni fa, proprio nella Capitale c’è qualcuno che, in modo insolente, offende non solo il nostro Stato ma soprattutto tutte le persone che con i sogni in tasca e un fucile in mano hanno vinto il terrore in nome della libertà. Tutti quei partigiani che hanno guardato in faccia la paura e gli hanno detto di aspettare e l’hanno fatto con quel coraggio che solo un’ideale può dare.
Già, a Roma è stato affisso un manifesto che recita: "25 aprile 1945 - 25 aprile 2012. Gli eroi son tutti giovani e belli. Ai ragazzi di Salò". Inutile dire che Guccini, la cui canzone è stata impropriamente citata in questo affronto alla Resistenza italiana, ha espresso il pensiero (spero condiviso da tutti italiani) secondo cui non è possibile equiparare i combattenti della Repubblica di Salò ai partigiani. Non è possibile e soprattutto non è giusto, non è moralmente corretto farlo proprio il giorno in cui si festeggia la festa della Liberazione, liberazione proprio dalle persone che appoggiavano il regime.
E’ una storia dannatamente sbagliata.
A questa gente che insulta con le parole e i fatti i partigiani morti per la libertà posso solo rispondere: “E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade”.
G.P.
Ricordo a tutti gli interessati che domani sera Al teatro Excelsior di Erba alle ore 21.00 si terrà uno spettacolo di Andreani che parla proprio della storia di due partigiani comaschi (La Gianna e il Neri) che hanno lottato per quest’Italia .
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