L’anima della città si risveglia. Sarà per le palpitazioni o per il rullare di tamburi?
Seconda settimana di settembre. Ora del sol calante. Ecco lassù Cantù; giace immobile, quasi silenzioso, in cima al colle. Ai suoi piedi il solito via vai di macchine: chi va al bar, chi al cinema, chi al ristorante, chi a casa. Ma basta deviare un poco da questa routine, basta dirigersi verso Como, seguendo il fondo valle, per andare incontro a qualcosa di inaspettato…musiche più varie, infatti, risuonano nell’aria, passi di ballerini battono la terra, odori deliziosi si diffondono col vento, voci di ogni età si odono in sottofondo e fasci di lumini si aggiungono alle stelle.
È il Parco del Bersagliere. Ed è in festa, la festa delle Cooperative Sociali canturine. Ecco, dunque, che dietro l’apparente indifferenza, Cantù c’è e “Il Gabbiano”, “Mondovisione”, “Progetto sociale”, “Esedra”, “In Cammino”, “Orizzonti” e “Bitipo” ce lo dimostrano: sette cooperative in una per finanziare un progetto che magari non rivoluzionerà il lato economico di Cantù ma quello umano sicuramente sì. All’orizzonte vi è, dunque, la realizzazione di “Gruppo Appartamento”, ossia due nuclei abitativi, uno maschile e uno femminile, destinati a persone diversamente abili, non ancora in grado di gestirsi autonomamente e che non ne sarebbero mai capaci se non venisse offerta loro almeno questa possibilità. In ogni caso i fatti sono garanti dell’impegno: dopo ormai sei anni diverse persone, grazie all’aiuto degli operatori delle cooperative promotrici, sono riuscite a concludere il loro percorso di autonomizzazione, a gestirsi una casa, lo stipendio, il proprio tempo, la propria vita. Ed è la festa il modo migliore per conoscere questo universo, e questi nuovi vicini, a cui non basta un camion del trasloco per iniziare una nuova esistenza, ma, ai quali, noi e il nostro appoggio sono necessari per ripartire. Per cui tanto vale lasciarsi alle spalle la rocca di Cantù e svoltare quella rotonda per sfamarsi mangiandosi una costina, un piatto etnico, un fritto misto o addirittura una pizza; divertirsi ascoltando buona musica, scalando la parte rocciosa, giocando alla pesca o ciciarando con gli amici, ma soprattutto, svoltare quella rotonda per fare del bene.
F.P.
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