giovedì 22 settembre 2011

La pelle di Pedro

Indiscusso talento iberico. Umanista stravagante e provocatorio. Pedro Almodovar torna finalmente nelle sale, venerdì 23 settembre. Oltre che un tentativo di analisi su un autore, vogliamo  rendere un affettuoso omaggio a uno dei registi più originali e più amati  di sempre . E’ infatti nel lontano 1980 che Pedro fa centro con il suo primo film Pepi Luci Bum e le altre ragazze del mucchio. Oggi,nel 2011, La pelle che abito rappresenta il punto di arrivo di un regista che è stato capace di mescolare vari  generi tra i quali il melodramma,il noir e la commedia.


Le tematiche, vere e proprie  immagini ricorrenti,si corteggiano e si combattono in tutta la sua svariata filmografia. La pelle che abito,Carne tremula,Lègami!,Gli abbracci spezzati... sono alcuni titoli della sua opera. Osservandoli attentamente,ci  accorgiamo che il corpo dell’uomo  è sempre al centro dell’obbiettivo. Epicentro di passioni e desiderio, il corpo diventa un  vero e proprio strumento  capace di cambiare forma,mascherarsi  ma anche scomporsi per raggiungere l’oggetto del desiderio. L’amore è  una forza naturale: incontrollabile e capricciosa risulta,nonostante questo,insostituibile. È il vero motore delle vicende,capace  di animare  i personaggi,di spingerli a svolgere una determinata azione. 

Almodovar, inoltre,ama i suoi personaggi. Il suo sguardo è  partecipe e compassionevole alla pari del leggendario Jean Renoir. Tra signore “sull’orlo di una crisi di nervi”, prostitute, travestiti, malati terminali, artisti, pornoattori, scrittori e, per ultimo,chirurgi plastici in preda alle proprie ossessioni, gli individui di Almodovar sono tutti degli emarginati: dei “diversi” lontani anni luce dalla norme sociali tradizionali. Questo non significa che i suoi personaggi non abbiano una morale, anzi: Almodovar ci dimostra che esiste una morale alternativa, meno compromessa e più umana .

È una comunità ideale,in contrasto con le ipocrisie della società cosi chiamata “normale”. Queste ipocrisie,infatti, sono spesso rappresentate dall’aggressivo maschilismo di alcuni antagonisti. Un mondo vivacemente colorato in cui i personaggi si accettano per ciò che sono. La morte stessa è affrontata con dolcezza e noncuranza,mentre l’eros e le convenzioni sociali sono le uniche onde destabilizzanti e spesso in lotta tra loro. Ma a differenza di queste due forze che si combattono e si distruggono in continuo divenire,l’unico motivo che rimane eterno e che è in grado di offrire permanente felicità  non è presente nella vita ma è la sua stessa rappresentazione: il cinema. L’arte che va oltre. Benvenuti  nel mondo di Pedro.

A.

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