OMAGGIO A PIERO GAULI E AL MOVIMENTO "CORRENTE"
Piero Gauli |
Bruno Porro |
Al momento sono rimasta abbastanza stupita dal fatto che, proprio in un centro commerciale dove solitamente la gente va per guadagnare tempo tra una commissione e l'altra, vi fosse un'immensa e silenziosa stanza ricca di quadri che attendevano di essere ammirati nella loro semplicità che nasconde dietro a ogni pennellata un'importante storia.
Volgendo lo sguardo un po' oltre quelle prime e stucchevoli opere mi sono poi imbattuta in un uomo sulla sessantina di nome Bruno Porro, pittore molto disponibile a spiegarmi in quale realtà fossi entrata quando avevo deciso di salire un altro piano del centrocommerciale per dare una sbirciatina a quei colori e quelle emozioni impregnate su tela.
Così tra una storia e l'altra il signor Porro ha pazientemente raccontato la storia di quel movimento artistico (e non solo) nato nel periodo del regime fascista e destinato a giungere fino a noi grazie al caro amico da lui ancora oggi tenuto in vita tramite il ricordo delle sue opere.
Il gruppo fondato nel 1938 dal diciottenne Ernesto Treccani, a cui è dedicata la prima parte della mostra ( che ripercorre a grandi linee il cambiamento artistico dell'autore), operò per lo più nella zona del milanese ed era formato da pittori come Guttuso, Birolli, Morlotti, Sassu e ovviamente Treccani.
Questi ragazzi, il cui movimento di matrice espresionista si raggruppava intorno alla rivista Corrente di Vita Giovanile, vedevano nel colore -come dice la critica d'arte Elena Pontiggia- la possibilità di esprimere emozioni, tensioni e sentimenti. La "Corrente" fu tutt'altro che un movimento artistico lasciato a sè stesso infatti ben presto ottenne il sostegno di filosofi e letterati come Banfi, Ungaretti e Vittorini. Ispirati dal celebre Guenica di Picasso e affascinati dalle opere di Van Gogh, ben presto Treccani e il suo gruppo costituirono una vera e propria politica d'opposizione al regime con lo scopo di riconquistare, tra una pennellata e l'altra, l'indipendenza ideologica che in quegli anni veniva protetta a costo della vita.
Dopo alcuni ritratti di Treccani, la mostra continua con il manifesto di un'esposizione artistica avvenuta nel 1985 a Palazzo Reale di Milano che introduce la parte dedicata a Gauli, composta da opere introvabili. Il pittore, nato a Milano nel 1916 entrò a far parte del movimento poco dopo rispetto agli altri esponenti, ma la sua notorietà raggiunse, e in alcuni casi addirittura superò, quella dei suoi compagni grazie alla sua capacità di mostrare le emozioni e la denuncia sociale con un pennello in mano. Gauli cominciò la sua carriera come scenografo per alcune opere di Pirandello come per esempio La giara e proprio grazie a queste commedie entrò in un ambiente milanese che lo portò a conoscenza di "Corrente".
Opera di Gauli |
Nelle sue opere l'uomo occupa una parte marginale e il tempo "fugge sulla difficile ricerca della luce". Le tele sono molto espressive e spesso si ritrova nei ritratti l'ispiriazione devirante da Vincent Van Gogh, così come spesso è evidente lo stato d'animo che il pittore vuole espirmere con del semplice colore.
La visita prosegue con alcune opere dipinte con la tecnoca dell' acqueforte di Gauli per poi lasciare spazio alla parte finale e quindi ai quadri di Porro stesso che alterna due filoni diversi : da un lato, infatti, si possono ammirare le riproduzioni di paesaggi per lo più comaschi dove si possono ritrovare le meraviglie della nostra zona; dall'altro invece sono i grandi dubbi dell'uomo, le interpretazioni religiose, e ancora la denuncia sociale, a essere al centro dei suoi dipinti che lasciano spazio a più enigmatiche interpretazioni.
Così, se qualcuno ha voglia per un attimo di entrare nella realtà di "Corrente", di scoprire gli ideali di questo movimento, e di dedicare qualche istante a una mostra canturina che nasconde e, allo stesso tempo, rivela pennellate di storia e ideali, allora potete distogliere per un'oretta lo sguardo dalle vetrine e farvi accompagnare da Bruno Porro in questo meraviglioso percorso d'arte.
G.P.
IL MAESTRO BRUNO PORRO ESPONE IN PERMANENZA: Nel Centro Commerciale Cantù 2000- sala mostre-dalle ore 15.00 alle 19.00;
Caro Bruno,
RispondiEliminadesidero aggiungere a queste articolo la descrizione di un quadro che mi è rimasto ben chiaro nella mente quando il 30 ottobre 2010 ho visto la mostra dei quadri del Grande Maestro Piero Gauli nel salone d’esposizione di Cantù. Si tratta di un piccolo quadro “Il gallo di campagna”. ma che io personalmente ho preferito intitolare “Trionfo di colori.
Ne conservo tuttora un’immagine fotografica nitida, chiarissima. Nella mia mente ci sono cromie intense. I colori di questa tela esplodono. Il ricordo di un triste passato diventa una festa di colori che viaggia su vagoni di un treno che sbuffa vigoroso. Vittorioso va incontro alla vita scrollandosi di dosso tutto quello che è stato fagocitato da una grande ed inaudita follia umana. Gauli dipinge il ricordo della guerra, guerra che lui stesso ha vissuto, con una grande macchia rossa, una sproposita goccia di sangue...
Il passato, corre su binari ormai lontano da quella distesa grigia e fredda della steppa ucraina. I colori spettrali hanno lasciato il posto alla bellezza. Non più una tradotta che arranca. Non c’è più la tradotta dei prigionieri, come ho visto in alcune tele del Maestro, ma un treno che si muove in mezzo a colori festosi. È l’onirica visione percepita con gli occhi puri di un bambino.
Colori nitidi: bianco candido e rosso acceso.
Tutto questo è il ricordo di un Gauli, che canta la bellezza della vita. Se guardate attentamente vi sembrerà di vedere davanti ai vostri occhi un gallo che canta con tutta la sua lena il trionfo della vita. Il Maestro Gauli guarda con gli occhi della memoria, riavvolge questi fotogrammi in squarci di tenebre. Negli occhi del suo presente: una festa, ma nel suo cuore c’è un posto (la natura morta) per i commilitoni che non ce l’hanno fatta. Spicca su un piano centrale la figura del gallo con piumaggio coloratissimo, bianco rosso, E’ il presente.
Sotto gli artigli, la natura morta, ricordo di vite troncate.
Dietro al punto focale, la vita, la sua bellezza, l’orgoglio di chi ha portato avanti la battaglia contro l’ giustizia, la guerra, la prigionia.
Un quadro, un’icona che porta dentro di sé il soldato, l’uomo, il pittore. La condanna di un ‘ideologia che ha soffocato la parola, l’uomo che ama la libertà e il bello. Questo dipinto E’ l’urlo della felicità, è la vita che trionfa. Nel quadro il presente porta con sé il ricordo del passato, spalanca gli occhi verso il futuro. In questo quadro il tempo porta dentro di sé passato, presente e futuro. Nei colori di questo piccolo quadro il Maestro Gauli ha raffigurato la percezione agostiniana del tempo.
P.S
Caro Bruno,
io non ho la foto del quadro.
Se lo ritieni opportuno, potresti inserirlo .
Grazie, buona giornata, Pietra.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Elimina