giovedì 8 marzo 2012

Urliamo il loro silenzio

Massimo Brugnoli durante l'incontro.
"Faremo nomi e cognomi questa sera!" così ha esordito lo scorso martedì Massimo Brugnoli nel suo secondo incontro all'oratorio di Rebbio .
E così farò io in questo articolo. Non si arrabbino, dunque, i Tg e i gr Rai se faremo il nome di Silvio Berlusconi e non si alteri Marcello Dell'Utri se Mangano finirà nell'altra lista, quella dei cattivi. Non scriverò a vanvera, non butterò su un foglio bianco qualche parola o qualche nome giusto per rendere il tutto più interessante.
 Pasolini diceva: "Io so, ma non ho le prove" ed è proprio per questo che l'altra sera Brugnoli ha deciso di parlare solo di fatti certi; così se tra le verità che seguiranno ci sarà qualcosa di cui non avete mai sentito parlare e che vi lascia increduli, non prendentevela con voi stessi, non è colpa vostra se la sera stessa in cui era dilagata la notizia di un'inchiesta sulle controverse scalate bancarie che vedeva coinvolto il governatore Fazio, il Tg1 ha parlato di dieci fatti probabimente più scandalosi: le punizioni a scuola, l'obesità, la pastasciutta, il caldo e le spiagge, la sconvolgente notizia che un'anatra aveva deposto delle uova sotto a un albero del departimento del Tesoro, il calcio, la pirateria musicale, il nuovo film di Batman, la scoperta di un nuovo pianeta e infine la nuova fiction della Rai L'uomo sbagliato. Signor Travaglio, ma di cosa si lamenta!? Che bisogno c'era di scrivere un libro intitolato La scomparsa dei fatti se al Tg1 parlano delle uova dell'anatra!? Diamine è proprio vero che certa gente non sa apprezzare gli sforzi altrui.

Ma torniamo all'intervento di Brugnoli. Dopo aver ripercorso velocemente la storia italiana degli anni '90, la storia delle stragi italiane e dei misteri ancora oggi irrisolti, lo scrittore della rivista Antimafia 2000, ha sottolineato alcune delle verità più scomode. Ha quindi parlato della Strage di Capaci che, secondo le testimonianze di Giovanni Brusca, fu un modo "di prendere due piccioni con una fava", infatti pare che quella strage fu utile alla mafia non solo per eliminare Giovanni Falcone, ma anche far uscire dalla scena della politica italiana Giulio Andreotti, ormai troppo chiaccherato per essere utilizzato come pedina politica di Cosa Nostra. Successivamente è stata analizzata la strana dinamica della Strage in Via D'Amelio, si è parlato dunque di quell'agenda rossa che si trovava nella borsa nera di Borsellino scomparsa per mano di persone come Arcangioli e Teresi per ben 50 minuti dopo l'esplosione; si è parlato di quella dannata Trattativa Mafia-Stato che hanno cercato di insabbiare, della "poca memoria" di Nicola Mancino, e ancora del papello di Totò Riina e dell'inesistente perquisizione del suo covo subito dopo l'arresto, delle strane leggi per i collaboratori di giustizia che hanno pian piano portato i mafiosi arrestati a fare del silenzio la loro unica parola e infine dell'arresto di Provenzano che sarebbe potuto avvenire molto prima.
Tutti questi fatti- dice Brugnoli- potrebbero dunque confermare la teoria secondo cui la Trattativa venne messa in atto, ma purtroppo ancora non ne abbiamo la certezza, o meglio, non abbiamo le prove. Ma quello che forse ancor più ci coinvolge è una domanda a cui si è trovata una risposta troppo scomoda per alcuni politici e partiti: "Chi sostituì Giulio Andreotti!? Chi divenne quella potente pedina politica usata dalla mafia per i propri scopi!?". Diciamo pure che non possiamo rispondere solo con uno o più nomi ma possiamo mostrare come diverse "coincidenze" si siano verificate all'indomani delle dimissioni di Andreotti. Poco dopo le stragi del '92 nacque Forza Italia ( ecco, lo sapevo, adesso mi avete etichettato come comunista, però Emilio Fede si ricordi che la mia agenda è arancione!) e qualche mese dopo ci fu l'ascesa politica del nostro ex-Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, secondo le tetimonianze di più pentiti, temeva per la propria incolumità e venne rassicurato con l'arrivo ad Arcore del suo "stalliere": Vittorio Mangano.E di cosa vi stupite!? qual è il problema!? Ogni cavaliere ha bisogno di uno stalliere!
A questo punto della serata Massimo Brugnoli con un sorriso amaro ha sostenuto che sarebbe stato impossibile parlare di tutte le indagini in cui Berlusconi è stato coinvolto con la mafia ma ci sono tre inchieste che devono essere rese note: la prima è quella svolta dalla procura di Firenze nel 1998 dove Berlusconi e Dell'Utri rispondevano ai nomi di "Autore 1" e "Autore 2" ed erano indagati perchè si collegava la nascita di Forza Italia con le stragi del '92 e del '93, ma ovviamente questa prima inchiesta venne archiviata per mancanza di elementi da analizzare. La seconda avvenne tra il 2001 e il 2002 a Caltanissetta dove i nomi in codice dei due politici erano "α" e "β" e la sua archiviazione ancora oggi fa sorgere dei dubbi in quanto venne chiusa per richiesta di Giovanni Tinevra, sostituto procuratore di Caltanissetta che, per una serie di "coincidenze fortuite", poco dopo l'archiviazione, venne promosso a Capo dell'Amministrazione Penitenziale Nazionale. Molte furono le testimonianze di mafiosi come Riina, Giuffrè e Brusca che parlavano di corruzione nei confronti del Cavaliere di Arcore ma pare che con la caduta del suo governo nel '94, tutti processi che lo vedevano coinvolto in queste indagini, cadderò. Infine bisogna ricordare la tanto contestata sentenza pronunciata contro Marcello Dell'Utri (Sì, Bruni c'ero anche io tra quei "cattivi" che non lo lasciavano parlare qui a Como, chissà come mai, poi, non c'è più religione!) il quale venne sottoposto a una condanna di I e poi II grado per 9 e poi 7 anni di detenzione che il Senatore non scontò mai poichè si era giustificato dicendo che le indagini avevano fatto emergere che i suoi presunti incontri con la mafia erano avvenuti prima della sua ascesa politica e quindi che ragione avrebbe avuto la Cosa Nostra di contattarlo prima di poterne avere una vero riscontro personale!? Eh, mistero della fede!
Quello che più colpisce è che Belusconi, Dell'Utri, Mangano e tutti gli altri( perchè fidatevi, ce ne sono molti altri) non hanno mai smentito le accuse a loro fatte nelle inchieste sopra citate, hanno sempre e solo taciuto, ma nessuno ha dato un vero peso a questo silenzio, nessun Tg ne ha veramente discusso così come nessuno ha dato peso a quello smemorato di Mancino e ancora nessuno ha protestato per la mancata messa in onda di una puntata di I casi di blu notte, programma di Carlo Lucarelli dove probabilmente comparivano nomi troppo importanti per essere infangati.
Come al solito NESSUNO. E poi dicono "per fortuna che dal '93 le stragi sono finite, abbiamo vinto la mafia", nessuno si vuole ricordare che spesso è il silenzio ad uccidere. E' per questo che Massimo Brugnoli così come Nando Dalla Chiesa, Giulio Cavalli e molti altri, ogni giorno cercano di salvarci da questo sordo silenzio che da anni sta avvolgendo l'Italia, è questa la censura italiana ha detto più volte Roberto Saviano, quella che non si vede, quella che non si sente, quella che non ti fa sentire, ma che ti rende colpevole di questo circolo vizioso, del resto, come ha scritto Marco Travaglio :" Si prega di abolire le notizie per non disturbare gli ascoltatori".
G.P.

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