venerdì 22 marzo 2013

Verso la musica e oltreee

Spartito. Rigo. Chiave di violino. Re do mi do re. Così le note si susseguono in un ritmo incalzante, una dietro l’altra, una legata all’altra. Un’intrecciarsi di relazioni musicali che danno vita a qualcosa di supremo, la melodia. Così come supremo è il sentimento che unisce coloro che la producono: l’amore.


domenica 17 marzo 2013

Argo



Un Oscar al miglior film davvero meritato per Argo di Ben Affleck, sceneggiatura basata su fatti realmente accaduti. 

Iran, dicembre 1979, il popolo rivoluzionario seguace dell’Ayatollah Khomeini irrompe nella sede dell’ambasciata americana a Teheran per ottenere il rimpatrio dello Shah, rifugiatosi negli Usa. Sei funzionari riescono a  scampare all’assalto e a nascondersi presso la residenza di diplomatici canadesi. Priorità del governo degli Stati Uniti diventa far rimpatriare questi sei uomini prima che gli iraniani scoprano della loro esistenza.
Una corsa contro il tempo, dunque, è quella che vede protagonista Tony Mendez (Ben Affleck), agente della Cia incaricato di dirigere l’operazione di esfiltrazione. La sua missione di copertura  è rischiosa, fantasiosa, ma necessaria: fingere che i sei diplomatici facciano parte di una troupe cinematografica canadese  giunta nella capitale iraniana per produrre un film di fantascienza intitolato, appunto, Argo.

“Alieni e robot? Vuole dirmi che esiste una produzione a Hollywood, adesso, sovvenzionata dalla Cia?”
(…)
“Abbiamo solo cattive opzioni, dobbiamo trovare la migliore.”
“Non c’è una migliore cattiva idea di questa?”
“Questa è la migliore cattiva idea che abbiamo, di gran lunga.”

Como: no a quei malati degli omosessuali!


Da qualche settimana sono venuta a conoscenza dell’esistenza dell’associazione ComoGayLesbica e inizialmente sono rimasta stupita dal fatto che un’organizzazione con  lo scopo di dare voce e supporto alla comunità LGBT (lesbiche,gay,bisex,transgender) fosse nata proprio qui, in questa città lacustre che da sempre non lascia spazio a chi vuole dire o fare qualcosa controcorrente.
Creata nel 2009 quest’ associazione ha partecipato ed organizzato diversi convegni sui diritti degli omosessuali e ha portato avanti molti progetti culturali come l’allestimento della mostra itinerante “Storia di una consapevolezza” e la creazione della rassegna cinematografica “Sotto lo stesso cielo”.
ComoGayLesbica si batte dunque per i diritti di chi, secondo la chiesa e diversi personaggi politici, non dovrebbe poter professare il proprio amore poiché “sbagliato”. Sarebbe bello spiegare a queste persone che chi urta la sensibilità della gente non sono due donne che si tengono per mano o due uomini che si baciano per strada ma piuttosto il Rubygates e il bunga-bunga. Ma non divaghiamo.

martedì 12 marzo 2013

Essere studenti [Unimi, parte1]




Ho pensato a lungo come iniziare questo articolo. Citazioni famose? Elenco degli epiteti con i quali sono stati apostrofati i giovani italiani? Dati sull’istruzione e sulla disoccupazione?
La realtà è che noi Civette siamo studentesse alla fine della triennale e non potevamo proprio ignorare la condizione delle università pubbliche. Non ci sono abbastanza posti nelle aule, alcune Università non hanno la mensa, file interminabili alle segreterie, disorganizzazione e mancanza di stimoli. Qui non si tratta di essere choosy; è più che lecito muovere delle critiche a questo sistema universitario.
Ci impegniamo, quindi, a documentare il parere degli universitari del territorio sperando che qualcosa, in futuro, possa migliorare.
Ecco le interviste agli studenti dell’Università Statale di Milano.




A.B. & F.T.

lunedì 11 marzo 2013

FILA LA LANA, VIVI I TUOI GIORNI...

 


Tornate alla vita allergici al polline, l’invasione di mimose è ormai passata! Mettete pure il naso fuori casa e respirate la frescura di queste giornate primaverili;  allargate le narici e odorate bene, perché non è solo della primavera il profumo che sentite: è quello della libertà, emanato da tutte le donne che per più di cento anni hanno lottato per quei diritti che solo ora, in gran parte, sono riuscite a conquistare. Dal 1900, infatti, hanno urlato nelle piazze, scioperato nelle fabbriche, contrattato con i partiti per un’esistenza migliore, tanto da giungere persino alla morte. Eccole, dunque, le povere paladine, quelle 129 operaie inglesi, che l’8 Marzo 1907 furono lasciate morire tra le fiamme nella fabbrica incendiata in cui stavano scioperando. Non oro era quel che chiedevano ma semplicemente vita, che la triste condizione di lavoro a cui erano sottoposte non consentiva loro.


domenica 10 marzo 2013

ANCHE COMO E’ LIBERA

“I ragazzi son stanchi e sono nervosi, in nome di Dio a fanculo i mafiosi.”
Che la mafia sia anche al Nord è ormai un dato di fatto, qualcuno ancora lo nega ma in fondo nemmeno questi ridicoli personaggi  credono alle loro bugie. La criminalità organizzata è al Nord come al Sud;  certo, opera in modo diverso, cercando di attaccare più l’impresa e l’economia che la magistratura e gli altri mezzi di denuncia, ma di fatto sempre di malavita si tratta. In realtà questo fenomeno, che in molti ancora definiscono “questione meridionale”, coinvolge anche il nord Italia da più di trent’anni ma ci volevano persone come Roberto Saviano  e Giulio Cavalli per aprirci gli occhi. Eppure, anche se ormai il pericolo malavitoso è anche qui, a Milano, Lecco, Varese e Como, c’è sempre stato un alone di orgoglio che ha voluto nascondere questa realtà. Ma proprio un anno e mezzo fa mentre i nostri politici locali parlavano del muro sul lago di Como come se fosse quello di Berlino, ci sono stati dei ragazzi che armati di buona volontà e grandi ideali, hanno deciso di concretizzare questi urli antimafia e così, dopo aver collaborato con grandi associazioni nei diversi campi antimafia sparsi un po’ in tutt’ Italia, hanno deciso di fondare Libera anche a Como.

venerdì 8 marzo 2013

La mafia è anche cosa nostra



“Ma dalla voce pubblica l’Arena è indicato come capo mafia”.
“La voce pubblica…Ma che cos’è la voce pubblica? Una voce nell’aria, una voce dell’aria: e porta la calunnia, la diffamazione, la vendetta vile… E poi: che cos’è la mafia?... Una voce anche la mafia: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa… Voce, voce che vaga: e rintrona le teste deboli, lasciatemelo dire…”
(Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, 1961)

È improbabile che un dialogo simile avvenga al giorno d’oggi: nessuno più, infatti, nega l’esistenza della mafia. Ma qualcuno ancora si ostina a credere che l’Italia del Nord sia una zona immacolata e integra, risparmiata da questo fenomeno (si dice) tipicamente meridionale.
Smentire questa convinzione è il compito primario a cui Giuseppe Gennari si dedica ormai da sei anni, sia attraverso il suo operato come giudice del Tribunale di Milano, sia in quanto cittadino chiamato nelle scuole e nei centri culturali a testimoniare la sua esperienza di magistrato in lotta contro la criminalità organizzata presente in Lombardia. Venerdì 1 marzo Gennari era a Como, presso la libreria Feltrinelli, per presentare Le fondamenta della città, un libro pieno di storie e di racconti di imprenditori coinvolti in attività illegali, complici consapevoli e allo stesso tempo vittime di violenza e pressioni psicologiche: personaggi e situazioni diverse, perfette per descrivere la gravità della situazione.

domenica 3 marzo 2013

Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro



Mercoledì 6 marzo 2013 siamo lieti di ospitare nella nostra cittadina una delle figure più rilevanti all’interno del panorama musicale italiano, cantautore catanese e artista poliedrico, ormai l’avrete capito, sto parlando di Franco Battiato!
In un tour nazionale e internazionale il cantante si fermerà anche da noi, presso il Teatro Sociale per presentare il suo nuovo album “Apriti Sesamo” e insegnarci con le sue note ancora qualcosa sull’uomo, sul mondo, sull’Italia e le sue tradizioni.


sabato 2 marzo 2013

Quando ancora Como era illuminata di rosso



Fino à metà del ‘900 non solo negozi di artigiani rischiaravano le vie del centro, ma tra i borghi acciottolati anche l’erotismo aveva il suo posto, e non era per strada. Numerose, infatti, sorgevano le case chiuse, i bordelli, i postriboli, sin dai tempi più antichi luoghi di accoglienza di quelle donne che dalla vita non potevano niente se non vendere loro stesse.