Finalmente è ufficiale. Como, Varese e Lecco saranno
accorpate in un’unica provincia, di cui la città lariana sarà capoluogo. Lo ha
deciso il Consiglio dei ministri, che ha approvato oggi un apposito decreto
legge. Il verdetto di Roma soddisfa pienamente i comaschi, che temevano di
perdere il ruolo di capoluogo. Monza e Varese hanno tentato fino all'ultimo di
opporsi a questa soluzione.
Il governo lo aveva detto deciso mesi fa: bisognava ridurre il numero delle province, in modo che ciascuna avesse almeno 2.500 km2 e 350mila abitanti. Ma l’esecutivo ha voluto lasciare alle realtà locali la possibilità di fare proposte su come riorganizzare gli enti territoriali. E qui, apriti cielo. Tutti rivendicano la propria autonomia, nessuno vuole accorpamenti.
Eppure al governo bisogna mandare una bozza di idea. Come in
tutta Italia, anche in Lombardia, il Consiglio delle autonomie locali, un mese
fa, ha formulato una proposta: Como con
Varese e Lecco, Cremona con Lodi, deroghe per Monza, Sondrio e Mantova, Milano
città metropolitana. La sopravvivenza di Pavia, Bergamo e Brescia non era mai
stata messa in dubbio, in quanto rispettano i requisiti.
Questa bozza doveva essere discussa il 16 ottobre dal
Consiglio regionale, che avrebbe poi mandato la proposta ufficiale a Roma. Ma i
ragazzi del Pirellone quel giorno erano alle prese con la crisi politica della
Lombardia, scoppiata in seguito all'arresto dell’assessore Domenico Zambetti. Così
la giunta lombarda si è limitata a dire al governo che le dodici province della
regione non erano troppe e che “la modifica di tale equilibrio rischierebbe
seriamente di depauperare i livelli dei servizi per i cittadini a livello
decentrato”. Insomma, un appello a rinunciare agli accorpamenti senza alcuna
speranza di essere ascoltato.
In seguito, il Corriere della Sera ha diffuso un’indiscrezione
per cui Como sarebbe stata unita a Monza e Varese, perdendo il capoluogo a
favore della città briantea. E qui, grandi proteste lariane. Stamattina, i
sindaci di Monza e Varese hanno scritto al ministro della pubblica amministrazione
Filippo Patroni Griffi per chiedergli di non includere la provincia brianzola
nella città metropolitana di Milano, come rivelavano le ultime voci.
E invece è andata proprio così. Como insieme a Varese e
Lecco, Monza accorpata a Milano, Cremona unificata a Lodi e Mantova, accolta la
deroga per Sondrio. Nonostante il tentativo in extremis dei due sindaci, i varesini
avranno l’odiata Como capoluogo e i monzesi perderanno la loro provincia, durata
solo tre anni, la terza più piccola d’Italia. Al di là delle scaramucce
campanilistiche, si spera che del risparmio per le istituzioni possano
beneficiare in primo luogo i cittadini. E che meno province non significhi
meno servizi.
S.D.
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