La provincia di Como accorpata alle odiate Varese e Lecco. È questa la proposta votata oggi dal Consiglio della autonomie locali (Cal) della
Lombardia: il governo aveva infatti chiesto alle Regioni di presentare dei progetti
per il riordino delle province. Per la
città lariana è una piccola vittoria. Infatti la delegazione comasca ha fortemente
combattuto contro l’idea di fare rientrare nel nuovo ente locale anche il
territorio di Monza e formare la cosiddetta “grande Brianza”. Da oggi, Como non ha più avversari per diventare capoluogo.
Il governo sta preparando il riordino delle province, alle
quali è richiesto di avere almeno 2.500 km2 e 350mila abitanti. Per
questo motivo, Como, Varese e Lecco dovranno mettere da parte campanilismi e
rivalità storiche e accettare di convivere. Sarà chiesta una deroga per
mantenere l’autonomia di Monza e Brianza, che in un primo momento sembrava
dovesse rientrare nella nuova grande provincia. Al governo sarà chiesto di
chiudere un occhio anche per Sondrio e Mantova. Cremona e Lodi saranno
accorpate, mentre Bergamo, Brescia e Pavia rimarranno intatte, perché rispettano
i parametri fissati da Roma. Dovrebbero così passare da dodici a otto le
province lombarde, perché quella di Milano diventerà area metropolitana.
Lo scenario disegnato dal Consiglio delle autonomie locali
non è però definitivo. Innanzitutto, il progetto incontra ancora delle
resistenze locali. Come quelle di Dario Galli, presidente della Provincia di Varese,
che non ha mai accettato l’idea di un accorpamento con Como e ha annunciato di
volere richiedere per il suo ente lo statuto di provincia autonoma. Molto
improbabile che glielo concedano. Come è molto improbabile che il governo
accolga tutte le richieste di deroghe provenienti da ogni parte d'Italia. Monza,
Sondrio e Mantova sono avvisate.
S.D.
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