Brunate cede alle proteste degli animalisti. Nel paese del faro voltiano, è
stato cancellato il “Weekend di archeologia sperimentale”, organizzato dalla
pro loco per il 6 e 7 ottobre, il cui programma prevedeva per la domenica la
“macellazione di un capriolo con strumenti di selce in uso nel paleolitico e
l’utilizzo di ogni sua parte”. L’iniziativa aveva scatenato la reazione degli
amici degli animali, che avevano subissato di mail gli amministratori, lanciato
una petizione online e aperto una pagina Facebook per impedire lo svolgimento
del laboratorio.
Oggi, sul sito del Comune di Brunate, sono apparse tre righe di comunicato
che annunciavano la revoca della manifestazione per entrambi i giorni. La
decisione è stata presa dopo una massiccia mobilitazione contro l’evento. La
casella del sindaco intasata da 900 mail, una pagina Facebook con più di mille
adesioni, una petizione online firmata da oltre 800 persone: questi sono i
numeri della vittoria degli animalisti. I quali avevano annunciato che, nel caso
le proteste non avessero funzionato, avrebbero dato luogo ad azioni sul posto.
Agli amici degli animali proprio non piaceva il laboratorio in programma
domenica. I partecipanti avrebbero sezionato un capriolo (che poi è diventato
un capretto), cucinato e mangiato la sua carne, usato i tendini e le ossa per
farne degli utensili. Il tutto in perfetto stile preistorico. Alle prime
proteste, gli organizzatori avevano risposto con diversi argomenti. Prima
avevano sostenuto che il capriolo non sarebbe stato ucciso per l’occasione, ma rientrava
nel numero di abbattimenti previsti dalla legge nel triangolo lariano. Poi
avevano parlato di un capretto di allevamento.
Ma gli animalisti non hanno desistito. Per loro non era importante quale creatura
fosse utilizzata per il laboratorio, come fosse uccisa o che legge ne
autorizzasse l’abbattimento. Gli aderenti alla mobilitazione, tra cui molti
vegetariani e vegani, si sono detti contrari alla macellazione di qualsiasi
animale, a maggior ragione se praticata in pubblico e a fini di intrattenimento.
E ora si godono la vittoria. Come testimonia la frase che chiude l’iniziativa
su Facebook: “Grazie a tutti, siamo stati non strepitosi… Di più!”.
S.D.
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