venerdì 14 settembre 2012

Carugo, occupano la fabbrica per difendere il lavoro



Le fabbriche continuano a chiudere, anche nella ricca Brianza. E quando la crisi non c’entra, ci si mettono imprenditori senza troppi scrupoli. A Carugo, in provincia di Como, i lavoratori della Tamburini (nella foto), specializzata in rivestimenti anticorrosivi e antiabrasivi con materiali elastomerici, hanno occupato la fabbrica per impedire che i macchinari fossero portati via.

A inizio settembre, la proprietà aveva annunciato di averli venduti e i 54 dipendenti si erano subito allarmati, consapevoli del fatto che il passo successivo sarebbe stata la chiusura della ditta e la perdita del lavoro. Oggi, la decisione di occupare, pur garantendo di mandare avanti le attività.

I sindacati in mobilitazione, Filctem-Cgil e Femca-Cisl, spiegano le ragioni della protesta: «Con questa vendita si pregiudica qualsiasi possibilità di prosecuzione del lavoro. Vogliamo impedire alla proprietà la dispersione della capacità produttiva compromettendo l’occupazione». Chiedono pertanto l’intervento delle istituzioni a tutela del lavoro dei dipendenti e rimproverano all’azienda uno scarso interesse nei confronti del loro futuro occupazionale. I sindacati negano che l’azienda sia in crisi e parlano di numerose commesse di lavoro, anche recenti, e di diverse proposte di acquisto della ditta da parte di imprese concorrenti. Perché allora vendere i macchinari e chiudere tutto? Dietro a questa scelta, una spregiudicata manovra alle spalle dei lavoratori: tra proprietà immobiliare e proprietà industriale ci sarebbe un accordo per trasformare l’area della fabbrica in zona ad uso residenziale.

S.D.

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