L’unica spiegazione con cui Autogrill ha motivato la sua scelta è la scadenza del contratto di affitto con Gallerie Commerciali Bennet. I sindacati Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil hanno incontrato la società chiedendo di reimpiegare i dipendenti in altri punti ristoro della provincia di Como o delle zone limitrofe. Ma Autogrill ha risposto picche: al massimo, i lavoratori potranno essere spostati vicino a Milano. Tuttavia, il loro contratto è un part time che prevede 18 ore settimanali: per andare e tornare ogni volta dal capoluogo lombardo, i dipendenti brucerebbero buona parte dello stipendio in benzina e buona parte della giornata imbottigliati nel traffico. Sull’altro fronte, non va certo meglio: Gallerie Commerciali Bennet ha sistematicamente ignorato le richieste di incontro fatte dai sindacati.
Stasera alle 19, l’amministratore delegato di Autogrill, Gianmario Tondato Da Ruos, sarà presso il locale più chic della società, quello in piazza Duomo a Milano, dove inaugurerà la terrazza Aperol, un’esclusiva balconata con vista Madonnina. Forse rovineranno la raffinata atmosfera dell’evento, ma ad aspettarlo ci saranno proprio i lavoratori dello Spizzico e di Acafè di Cantù. Alla loro protesta si dovrebbero unire le 7 persone licenziate in aprile dal punto ristoro di Corsico: un dipendente con ridotte capacità lavorative e 6 donne madri, di cui una con bambino di 9 mesi, quindi illicenziabile secondo la legge.
I sindacati denunciano: «Ci troviamo di fronte ad un’azienda che mentre licenzia lavoratori a tempo indeterminato continua ad assumere precari anche per soli 14 giorni». La cosa diventa ancora più indigesta se si pensa che Autogrill si fregia della certificazione di responsabilità sociale e vanta un bilancio in attivo.
Stasera la protesta contro i licenziamenti passati e futuri, giovedì l’incontro con l’azienda per risolvere la vertenza dei dipendenti Spizzico e Acafè. E se la fumata sarà nera, tingerà dello stesso colore il venerdì di quegli 11 lavoratori.
S.D.
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