venerdì 4 maggio 2012

Conto alla rovescia per il voto a Como




Manca 1 giorno, 6 ore e 5 minuti all’apertura dei seggi. Sul sito ufficiale delle elezioni comunali 2012 (http://www.elezionicomo.it/), in alto a destra, un conto alla rovescia scorre veloce, inarrestabile, quasi volesse ricordare ai cittadini comaschi che il tempo per decidere chi votare sta scadendo. Tic, tac, tic, tac… il 6 maggio si avvicina e forse è giunto il momento di schiarirsi le idee per non rischiare di trovarsi impreparati di fronte alla scheda elettorale.


Del resto l’elenco interminabile dei 702 aspiranti consiglieri potrebbe mandare in confusione un votante indeciso: con 16 candidati sindaco e 24 liste c’è proprio l’imbarazzo della scelta! Dagli immancabili esponenti dei partiti nazionali (Laura Bordoli per il Pdl, Mascetti per la Lega, Lucini per il Pd, e D’Ambrosio per l’Udc) ai rappresentanti di movimenti in ascesa (Ceruti, Movimento 5 stelle) o di gruppi minori (Colussi per La Destra, Pastore per Futuro e Libertà). Da chi partecipa alla campagna nella speranza di sensibilizzare Como alla causa ambientalista (Elisabetta Patelli per i Verdi ecologisti), a chi sfrutta l’occasione per diffondere le proprie assurdità xenofobe (Ferrara, FN). E infine, a complicare i giochi in questo sistema di schieramenti altrimenti classico, si inseriscono i cittadini che, per queste elezioni amministrative, hanno deciso di scendere in campo e diventare politici in prima persona. Con le loro tredici liste civiche, infatti, i comaschi concorrono alla campagna elettorale: in parte autonomamente, presentando i propri candidati sindaco ( Sinistra per Como con Supino, Per Como con Molteni, Impegno per Como con Lionetti, No Logo, Adesso Como con Rapinese, Il faro per Como con Vierchwod, Patto per Como con Peronese), in parte appoggiando altri partiti ( Amo la mia città e Como civica con il Pd, Movimento autonomo per Como, Polo di centro e Uniti per Como con FLI), o, caso unico nel suo genere, sostenendo un ex assessore già sconfitto alle primarie (Forza cambia Como con Gaddi).

Non bisogna essere né geni matematici né esperti di politica per capire che, tra tanti concorrenti, nessuno uscirà vincitore al primo turno. Il ballottaggio sembrerebbe inevitabile. Eppure una tale previsione non ha scoraggiato nessun candidato: al contrario, li ha spinti ad impegnarsi con maggiore passione in nome della propria città, li ha costretti ad avanzare proposte costruttive e ad immaginare un futuro migliore per Como. Il risultato di questo entusiasmo? Sedici programmi elettorali incentrati tutti sugli stessi punti fondamentali (con qualche eccezione dalle frange estreme, ovviamente): rispetto dell’ambiente, risparmio energetico e valorizzazione del suolo urbano, rilancio del turismo e delle attività culturali, promozione di politiche giovanili e di sostegno per i servizi sociali, trasparenza da parte dell’amministrazione comunale. Indipendentemente dal risultato delle elezioni, sembrerebbe che a partire dal 7 maggio 2012 Como sia destinata a rinascere! Città ecologica, centro culturale, attrazione turistica. Comune pronto ad abbattere le barriere con la periferia, ad annullare le distanze economiche e sociali, ad appellarsi a nobili ideali quali rispetto, giustizia e legalità.

Elisabetta Patelli progetta di trasformare il Parco di San Martino in un’isola di “orti e prati dove passeggiare, correre, studiare, rilassarsi, fare sport, andare in bici”, Mario Lucini aspira a realizzare “una vera città universitaria con più sale di lettura, biblioteche aperte, accesso libero al wi-fi”, Molteni consiglia di “lavorare affinchè la città di Volta, del Razionalismo, del nostro lago diventi patrimonio dell’Unesco”. Laura Bordoli promette una città più sicura: “garantiremo la tutela di parchi e di aree pubbliche attraverso figure volontarie, forze dell’ordine in congedo e l’attività del vigile di quartiere. Installeremo nuovi impianti di videosorveglianza per combattere vandalismi e microcriminalità”; Rapinese punta invece sull’onestà: “ogni singola fattura o nota che l’amministrazione pagherà sarà rintracciabile sul sito internet del comune”. E per quanto riguarda problemi già noti come la manutenzione delle strade, le paratie sul lungolago, la Ticosa e il rudere dell’ex Sant’Anna? Che domande! Di proposte ce ne sono, e anche tante, ma per metterle in pratica servono soldi. Ma il Comune di Como, come ci è stato ripetuto più volte, non ne ha più (e non perché li ha spesi tutti investendo nei grandi progetti proposti dalle liste elettorali!).

A questo punto, per gli elettori comaschi, resta un ultimo dilemma da risolvere entro l’apertura dei seggi: meglio scommettere su una Como modello o investire sulle reali risorse della città? Resta poco tempo per rispondere. Manca 1 giorno, 2 ore e 36 minuti… tic, tac, tic, tac!

G.C.

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