sabato 19 maggio 2012

"Perchè non ci sia (di nuovo) un'altra strage di maggio".


Melissa Bassi

Melissa ha dei sogni nel cassetto, anzi no, Melissa, i suoi sogni li porta in mano, i suoi sogni li indossa. Studia a Brindisi nell’istituto professionale Morvillo Falcone, studia moda, lei dai capelli lunghi rossastri e il sorriso smagliante. Sorride nelle foto di repertorio, sorride in alcune pose accovacciata e in altre in piedi. 

È proprio bella Melissa, bella come la sua amica Veronica e come le sue compagne, perché hanno sedici anni e a quell’età non c’è niente di più bello che vivere, vivere con tutti quei problemi da adolescenti che un attimo prima ci sembrano insuperabili  e quello dopo non li ricordiamo più.Ma è una mattina strana quella di sabato 19 maggio, è diversa, purtroppo però Melissa ancora non lo sa e purtroppo non avrà il tempo di rendersene conto. Come tutte le mattine Melissa ha aspettato Veronica, la sua amica e compaesana di Mesagne e insieme sono andate a Brindisi per  seguire cinque ore di lezione e spettegolare su qualche ragazzo e magari su quale vestito da indossare per questa sera, perché è sabato e Melissa e Veronica studiano moda, chi più di loro è attento ai dettagli!? Beh questa è una domanda a cui non voglio ma devo rispondere.
L'istituto Morvillo
Falcone dopo l'esplosio
Nascosto da qualche parte, infatti, c’è qualcuno che ha curato nei minimi particolari ogni singola mossa per far saltare in aria l’istituto di Melissa e Veronica, qualcuno che ha guardato divertito l’esplosione del muro Morvillo-Falcone avvenuta questa mattina alle ore 7.45 circa. Inutile dire che in una frazione di un secondo l’intera Brindisi ha visto saltare in aria le speranze di tanti giovani e purtroppo anche i sogni di Melissa. La ragazzina dallo sguardo complice che sorride nelle foto era purtroppo nel posto sbagliato al momento sbagliato ed è morta durante l’esplosione. Spiegatemi, come può essere sbagliato trovarsi a scuola 10 minuti prima dell’inizio delle lezioni!? A questa domanda non c’è risposta… solo un lungo angosciante silenzio che non lascia tregua a nessuno. Veronica si è salvata ma è gravissima e ancora in prognosi riservata, mentre la sorella più grande presenta gravi ferite alle gambe ma si salverà.
L’ordigno è stato posizionato poco fuori dalla scuola, vicino al tribunale di Brindisi. Dicono sia stata la mafia, la solita mafia che non si vede ma si sente, si fa sentire. La mafia che uccide e sorride. Dicono che sia stata la malavita a colpire l’istituto e che l’abbia fatto proprio in quell’edificio che prendeva il nome di Francesca Morvillo, fatta saltare in aria dalla mafia stessa nella strage di Capaciche vide coinvolti anche il marito Falcone e la sua scorta; e lo dicono anche perchè  la “Carovana dell’antimafia” avrebbe dovuto passare da Brindisi proprio domani, domenica 20 maggio. Ma in effetti non è detto che questa volta la colpa sia attribuibile a quell’organizzazione antistato di cui parlano tutti, non è detto che proprio la mafia abbia colpito, perché è insolito come attacco, comunemente cercano di colpire qualcuno che in qualche modo li possa danneggiare ed  è strano che ciò sia avvenuto proprio in Puglia dove c’è una delle mafie più giovani e meno violente, così come è strano ma purtroppo reale che siano stati colpiti dei ragazzi. Secondo molti questo sembrerebbe uno scenario molto diverso dalle stragi del ’92-93, ma chi può dirlo?
Digos e carabinieri stanno collaborando per dare un volto all’attentatore, all’omicida di Melissa che aveva la sola colpa di portare avanti i suoi progetti. Dal tipo di ordigno e dai materiali usati i tecnici della scientifica e del Ris dovrebbero poter capire se si tratta di  criminalità organizzata, ritorsione, racket delle estorsioni, ma per ora quel che è certo è che l’isitituto Morvillo Falcone è stato spazzato via con l’innocenza dei suoi studenti.
“Non sappiamo se è mafia o terrorismo.. sono assassini” ha detto Don Ciotti e non c’è niente di più tragicamente vero.
 Melissa non c’è più, Veronica sta subendo operazioni molto dure e tutti gli altri ragazzi dell’istituto Morvillo-Falcone hanno perso l’innocenza. Non lo sappiamo se si tratta di mafia e forse non lo sapremo mai. Ma sappiamo che Melissa non diventerà una stilista, che Veronica non uscirà mai con il sorriso da tutto questo e che, se con la strage di Piazza Fontana l’Italia ha perso l’innocenza, con questa tragedia ha dimostrato di non averla più da tempo.
Che colpa avevano questi ragazzi di Mesagne e Brindisi!? E i genitori di Melissa? Gli amici!? Che colpa avevano queste persone? Non c’è una risposta e non c’è più nemmeno la speranza. Mesagne è in lutto, Brindisi è in lutto, l’Italia è in lutto… eppure tra le lacrime di questa vecchia signora a forma di stivale c’è qualcuno che chiudendo la finestra dormirà sogni tranquilli, c’è qualcuno che abbassato il volume della tv o della radio dirà: “Perfetto, è andato tutto come doveva andare”.

foto di Francesco Puce (dell'arci di San Pietro Vernotico -Br-):
 momento di raccolta avvenuto circa mezz'ora fa davanti
all'istituto Morvillo Falcone

In ogni regione oggi c’è stato un minuto di silenzio o comunque un momento di raccolta per mostrare la solidarietà alla Puglia e alle sue vittime innocenti e, mentre Como si è riunita oggi alle 18.00 , Brindisi proprio ora sta parlando di quanto tutto questo non sia giusto, anzi per dirlo con le parole del procuratore Grasso, come questo sia “un gesto che non possiamo tollerare". Domani sarà Mesagne a fare sentire il suo urlo disperato che rimbomba da questa mattina in tutta la Puglia.
Mi viene in mente il caso di Giuseppe Letizia, ragazzo di 13 anni ucciso dalla mafia per essersi trovato in mezzo al caso Rizzotto senza volerlo, mi viene in mente come poco chiaro ancora oggi sia il caso di Borsellino ucciso per la trattativa Mafia-Stato e poi mi vengono in mente gli altri mille casi di terrorismo di destra o di sinistra, di estremisti o mitomani. Sapete cosa non ricordo in questi casi!? La giustizia.
Ai mafiosi, ai terroristi, ai finti eroi e a tutti quelli che gli scrupoli non li hanno più, dico solo una cosa: Melissa voleva fare la stilista, diventare grande e vivere la vita; non aveva manie di protagonismo né desiderio di potere, voleva solo ridere e disegnare. Adesso di lei non rimane che il ricordo e il pianto di amici e famigliari.

Adesso Basta: “i ragazzi non possono stare a vedere, la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato ed ad ogni loro ideale distrutto”.


G.P.

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