“I ragazzi son stanchi e sono nervosi, in nome di Dio a fanculo i mafiosi.”
Che la mafia sia anche al Nord è ormai un dato di fatto, qualcuno ancora lo nega ma in fondo nemmeno questi ridicoli personaggi credono alle loro bugie. La criminalità organizzata è al Nord come al Sud; certo, opera in modo diverso, cercando di attaccare più l’impresa e l’economia che la magistratura e gli altri mezzi di denuncia, ma di fatto sempre di malavita si tratta. In realtà questo fenomeno, che in molti ancora definiscono “questione meridionale”, coinvolge anche il nord Italia da più di trent’anni ma ci volevano persone come Roberto Saviano e Giulio Cavalli per aprirci gli occhi. Eppure, anche se ormai il pericolo malavitoso è anche qui, a Milano, Lecco, Varese e Como, c’è sempre stato un alone di orgoglio che ha voluto nascondere questa realtà. Ma proprio un anno e mezzo fa mentre i nostri politici locali parlavano del muro sul lago di Como come se fosse quello di Berlino, ci sono stati dei ragazzi che armati di buona volontà e grandi ideali, hanno deciso di concretizzare questi urli antimafia e così, dopo aver collaborato con grandi associazioni nei diversi campi antimafia sparsi un po’ in tutt’ Italia, hanno deciso di fondare Libera anche a Como.
Poteva sembrare un’impresa impossibile o comunque troppo grande per un gruppo di ragazzi così giovani e invece, un anno dopo, i progetti antimafia fatti la sera intorno a un tavolo pieno di fogli e speranze si sono realizzati: il 23 settembre 2012 presso “l’Isola che c’è”, infatti, è stato fondato il Coordinamento provinciale comasco di Libera. Una svolta per la realtà locale che, a differenza di tutte le altre province lombarde, era ormai l’unica città della zona ad ignorare un problema tanto grande quale quello della mafia. L’idea dei giovani è stata supportata da alcune associazioni locali come Arci, Ccp e ovviamente da Libera stessa che oggi grazie al suo fondatore Don Ciotti può vantare una collaborazione per la lotta alle mafie con 1500 enti tra parrocchie, associazioni, scuole e molte altre realtà. Tra le sue battaglie quest’organizzazione si trova sempre ad affrontare problemi come l’usura e il pizzo e proprio ora sta lottando per attuare concretamente il più possibile la legge 109/96 che impone il riutilizzo dei beni confiscati o sequestrati alla malavita organizzata. Molti sono stati gli obiettivi raggiunti attraverso programmi di sviluppo e i campi di formazione e sensibilizzazione ai problemi causati dalla mafia ma purtroppo ancora molte sono le difficoltà da affrontare.
Como finalmente ha deciso di cominciare a collaborare e dire no alla malavita e sì alla legalità e lo ha fatto con la sola volontà dei giovani , gli stessi per cui l’ex sindaco comasco aveva imposto il coprifuoco a mezzanotte, gli stessi che avevano cacciato dalla città il Senatore Marcello Dell’Utri condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, insomma gli stessi che pensano solo a divertirsi!
“La forza risiede nella gioventù” ha sempre predicato Saviano e oggi proprio in questa nostra piccola realtà non possiamo far altro che concordare con lui. Libera Como ha subito raggiunto ottanta tesserati e ora può vantare la collaborazione con circa venti associazioni . I progetti portati avanti e gli eventi organizzati sono stati parecchi e speriamo vivamente che questi giovani continuino a lottare contro la mafia e che lo facciano con il sostegno di tutti i ragazzi che, come loro, hanno voluto credere in questo cambiamento.
Sabato 16 marzo 2013 a Firenze ci sarà l’annuale manifestazione antimafia che ogni anno sfila tra una delle più importanti città italiane e proprio in occasione di una celebrazione tanto importante, per la prima volta tra le file di quel corteo, si innalzerà una nuova bandiera che porterà insieme agli ideali e i progetti dei giovani il nome di Como.
G.P.
Chiunque volesse ulteriori informazioni riguardo Libera Como può seguire l’associazione su facebook oppure scrivere una mail all’indirizzo como@libera.it
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