domenica 3 marzo 2013

Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro



Mercoledì 6 marzo 2013 siamo lieti di ospitare nella nostra cittadina una delle figure più rilevanti all’interno del panorama musicale italiano, cantautore catanese e artista poliedrico, ormai l’avrete capito, sto parlando di Franco Battiato!
In un tour nazionale e internazionale il cantante si fermerà anche da noi, presso il Teatro Sociale per presentare il suo nuovo album “Apriti Sesamo” e insegnarci con le sue note ancora qualcosa sull’uomo, sul mondo, sull’Italia e le sue tradizioni.



Battiato, che dagli anni '70 a oggi ha inciso circa una quarantina di opere, tra album, live, raccolte e cover, cantando in italiano, ma anche in francese, inglese, spagnolo e arabo, ha sperimentato moltissimi generi e stili ed è giunto ora con “Apriti Sesamo” a una nuova meta.
Il nuovo album è forse inizialmente difficile da comprendere, ma più lo si ascolta e più si dovrebbe arrivare a capire il suo messaggio più profondo.
 Dietro a melodie in molti casi ispirate alla tradizione musicale italiana, seppur amalgamate con quella vena di musica elettronica, ormai marchio di Battiato, ci sono lo sdegno per la situazione contemporanea, una forte volontà di denuncia, ma al contempo un messaggio positivo: recuperiamo semplicemente un po’di spiritualità, dimostrandoci davvero “figli delle stelle” e non facciamoci troppo affascinare e sedurre dal “dio denaro”, perché ciò che conta nella vita in fondo è altro.
La musica stessa e la cultura dovrebbero avere come primo scopo proprio quello di un arricchimento interiore di chi la produce e fruisce, auguriamoci dunque che questo concerto ci allieti gli animi e forse addirittura un pochino ci migliori in un momento certo di difficoltà e instabilità del nostro Paese.
Forse cantando insieme Inneres Auge, in cui Battiato intonava: “Non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare/ anche gli extra a dei rincoglioniti?/ che cosa possono le leggi/dove regna soltanto il denaro?” gli italiani si sentiranno almeno per un momento più uniti e si ispireranno almeno un poco a quell’assessore alla cultura che vuole essere chiamato “assessore alle meccaniche celesti,che devolve il suo intero stipendio, che non ha fatto false promesse, ma ha dichiarato fin da subito “Scendo in campo volentieri, ma parzialmente, perché non posso, e non voglio, cambiare mestiere”, che vuole dare il suo contributo, pur restando principalmente un cantautore, un artista.
F.T.

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